STATUTO DELLUFFICIO DI PASTORALE DELLA FAMIGLIA COSTITUZIONE E FINALITA
art. 1 - Consapevole delle difficoltà attuali della famiglia, mentre ne conferma il valore fondamentale per la vita comunitaria, la Chiesa di Reggio Emilia-Guastalla ritiene urgente indirizzare la propria sollecitudine pastorale ai beni preziosi del matrimonio e della famiglia e pertanto viene costituito lUfficio Diocesano di Pastorale della Famiglia.
art. 2 - a - LUfficio avrà come scopo generale di proporre una organica pastorale familiare e di garantirne il coordinamento con il Piano Pastorale Diocesano e le direttive delle Conferenze Episcopali Regionale e Italiana. - b - E compito dellUfficio individuare le linee di pastorale familiare diocesana e programmare lattività diocesana sia nel campo della formazione spirituale che della crescita e maturazione umana dei fidanzati e degli sposi. - c - lUfficio dovrà coordinare le varie iniziative che vengono programmate nelle parrocchie e nei vicariati, fornendo collaborazione per la loro riuscita e offrendo, a tutti gli operatori del settore, sussidi e indicazioni utili per una aggiornata pastorale familiare (funzione di sussidiarietà). Tra gli scopi principali che tale organismo deve realizzare in collegamento e collaborazione anche con altri uffici e organismi della Chiesa diocesana e che spetta al Vescovo determinare, rientrano: a) lannuncio del Vangelo del matrimonio e della famiglia; b) la promozione e il coordinamento delle iniziative per la preparazione dei giovani e dei fidanzati al matrimonio, per il sostegno e laccompagnamento delle coppie e delle famiglie; c) la formazione degli operatori di pastorale familiare; d) lo studio e la soluzione dei problemi morali religiosi e sociali che la vita coniugale e familiare incontra di volta in volta, alla luce della dottrina della chiesa e tenendo conto delle leggi vigenti e della loro evoluzione; e) la promozione delle strutture parrocchiali e vicariali di pastorale familiare; f) la proposta di specifiche attenzioni pastorali per le famiglie lontane o in situazioni difficili o irregolari; g) il sostegno alle varie iniziative, anche culturali, di servizio alle famiglie (Consultorio, CAV, . . . ); h) il confronto e il dialogo con le diverse realtà culturali e sociali e con le stesse strutture civili, su temi riguardanti la famiglia e la vita.
art. 3 - U impegno particolare dovrà essere messo nella formazione degli operatori della pastorale familiare, per coadiuvare i sacerdoti nella preparazione al matrimonio e nella pastorale della famiglia.
STRUTTURA
art. 4 - LUfficio è affidato alla direzione di un Presbitero e una coppia di sposi, nominati contestualmente dal Vescovo, per un quinquennio; la nomina può essere prolungata.
art. 5 - Per programmare lattività pastorale diocesana, seguire e verificare iniziative diocesane o locali , lUfficio è coadiuvato da a) un Consiglio (denominata Commissione diocesana) così composto:* un presbitero e alcune coppie di sposi per le varie zone pastorali della diocesi;* un rappresentante dei diaconi permanenti b) una Consulta composta da: * un rappresentante delle diverse associazioni che lavorano per la famiglia (AC, CAV, Movimento per la Vita, Famiglie delle Case della Carità, . . . ) * eventualmente un rappresentante di altri Uffici Pastorali trasversali.
art. 6 - I membri del Consiglio sono nominati dal Vescovo per un quinquennio e possono essere riconfermati solo per il triennio successivo.
art. 7 - Tra i membri del Consiglio viene poi eletto un segretario dellUfficio.
art. 8 - Per mantenere un giusto rapporto con la pastorale diocesana e contribuire ad una pastorale unitaria, il direttore dellUfficio fa parte di diritto del Consiglio Pastorale Diocesano. Risulta tuttavia sempre indispensabile uno stretto collegamento tra questo e gli altri Uffici Pastorali.
ATTIVITA E FUNZIONAMENTO
art. 9 - Il Consiglio dovrà essere convocato circa una volta al mese per seguire le attività in programma e coordinare le iniziative delle parrocchie e dei Vicariati.
art. 10 - La Consulta dovrà essere convocata almeno 2 volte lanno per studiare la programmazione e verificarne lattuazione.
art. 11 - Per far fronte con competenza e tempestività alla varie problematiche riguardanti la famiglia (quali la vita di coppia, leducazione dei figli, le difficoltà della vita matrimoniale, . . . ) lUfficio dovrà cercare lapporto di esperti nei vari settori (biblico, teologico, morale, pastorale, spirituale, pedagogico, psicologico, . . . ) che potranno essere invitati alla riunione sia del Consiglio che della Consulta.
art. 12 - LUfficio dovrà mantenere un costante collegamento con gli Operatori del Consultorio familiare, esistente in Diocesi.