SINTESI degli
ORIENTAMENTI PASTORALI
PER LA PREPARAZIONE AL MATRIMONIO E ALLA FAMIGLIA
FIDANZAMENTO E FEDELTA: tempo dello stupore
Credere alla possibilità di educare e crescere nellamore: è questo lorizzonte entro cui si muovono gli Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia, presentati venerdì 8 novembre ad Assisi da Mons. Enrico Solmi, Vescovo di Parma e Presidente della Commissione Episcopale per la famiglia e la vita, ai responsabili degli Uffici Diocesani di Pastorale Familiare della Chiesa Italiana. Già venerdì 16 novembre lUfficio di Pastorale Familiare della nostra Diocesi lha presentato agli animatori dei corsi fidanzati presso il nuovo Centro Pastorale Sacro Cuore.
Il documento si presenta non come un insieme di precetti o principi normativi, ma come una proposta che prende le mosse da unanalisi obiettiva del mondo comè oggi: analisi fatta con uno sguardo non rivolto al passato, a realtà ormai perdute, ma con uno sguardo benevolo, accogliente e rasserenante che si apre al futuro, così come è proprio dellamore.
A chi si rivolge questo documento? Il testo nella sua introduzione lo dice chiaramente: ai presbiteri e agli sposi, alle persone consacrate, ai laici impegnati nellazione pastorale e a tutti coloro che, nella comunità cristiana, hanno a cuore che si compia un buon cammino verso le nozze.
Quale è la novità di questo documento? Comporre insieme in un unico testo tre momenti fondamentali della vita di coppia: educazione allamore, itinerario di fede e primi anni del matrimonio. Ponendosi in questa prospettiva è necessario riprendere in mano i corsi in preparazione al matrimonio verificando e accogliendo quanto il documento suggerisce: innanzitutto che siano autentici itinerari di fede capaci di accompagnare i giovani verso il sacramento del matrimonio, attraverso un processo graduale e continuo, scandito nel tempo: la proposta è di almeno 12 incontri nellarco di un anno, incontri ricchi di confronto allinterno della coppia e fra le coppie partecipanti, evitando le lezioni frontali, in un ambiente familiare e accogliente. Tale accoglienza si declina con lattenzione alle situazioni che stanno emergendo (convivenze che chiedono il matrimonio, matrimoni misti, tra un cattolico e un battezzato non cattolico o, ancora più, quando uno dei due non è battezzato), costruendo percorsi di fede attenti alla coppia e alla persona.
Chi si occupa di questi percorsi? Determinante in questi percorsi il ruolo degli operatori, espressione della soggettività della comunità cristiana chiamata ad una nuova evangelizzazione. Il documento suggerisce unèquipe fissa di animatori, costituita da un sacerdote, da coppie di sposi e da persone consacrate, in proporzione ragionevole rispetto al numero di coppie di fidanzati partecipanti. A questi operatori chiede di essere autentici compagni di viaggio, competenti e appassionati, esperti di umanità e testimoni di una fede feconda, capaci di relazioni significative. In questo cammino è fondamentale lincontro con il parroco sia allinizio del cammino che durante il percorso. Da non dimenticare la partecipazione dei fidanzati a momenti di vita della comunità parrocchiale (eucaristia, incontri formativi e caritativi ...)
Cosa può dire pastoralmente questo documento? Innanzitutto, gli Orientamenti pastorali sulla preparazione al matrimonio e alla famiglia chiedono di delineare, partendo dai testi biblici, una visione radicalmente positiva della Rivelazione sullamore sponsale. A questo proposito ci è sembrato opportuno suggerire agli operatori del corso la lettura della relazione fatta da mons. Ravasi al Congresso internazionale teologico-pastorale svoltosi a Milano in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie.
Inoltre, accompagnare i fidanzati nella preparazione al matrimonio è una bella occasione per annunciare il vangelo del matrimonio e che il matrimonio è esso stesso un vangelo, una buona notizia.
Infine, affinché la preparazione al matrimonio sia un autentico itinerario di fede occorre che non solo la comunità cristiana sia coinvolta nella preparazione al matrimonio e nella celebrazione delle nozze, ma che ci si orienti verso una pastorale integrata in cui la pastorale familiare operi in sinergia con la pastorale giovanile, vocazionale, catechistica.
Perché ciò avvenga, occorre non solo provarci ma crederci!